«Capisco» disse lui. «Sua Maestà deve passare il tempo».
«Passare il tempo?» esclamò la regina. «I libri non sono un passatempo. Parlano di altre vite. Di altri mondi. Altro che far passare il tempo, Sir Kevin; non so cosa darei per averne di più. Per passare il tempo si può sempre andare in Nuova Zelanda».
Alan Bennett, La sovrana lettrice
La sigla leggereperleggere è intesa come ‘moltiplicatore di possibilità’.
L’investimento sul libro, oggetto e contenitore reale, ma anche oggetto simbolico di un’umanità che pensa e comunica, portatore di cultura e storia, di conoscenza e letteratura, tramite di relazioni e scambi, di gusto e piacere del racconto e della condivisione, ha per noi un valore fondamentale.
Questo investimento si concretizza nell’incontro con il pubblico; sia che incontriamo bambini o adulti, la lettura di un libro acquista un valore esponenziale:
- come: da cosa nasce cosa, da lettura nasce lettura… e nascono riflessioni ed esplorazioni di linguaggi e di codici comunicativi che il libro contiene… e magari una nuova personale scrittura;
- e anche: leggere per leggere = leggere al quadrato;
- e ancora: leggere per… invogliare a leggere sempre di più;
- e ultimo, ma non ultimo: leggere (solo) per leggere, in un’idea di gratuità dell’atto del leggere, per il piacere di stare in un libro, per l’emozione dell’ascolto di una pagina letta ad alta voce, insieme;
- e infine: leggereperleggere “for all we know” (come dice un vecchio motivo jazz), per tutto quello che sappiamo noi lettori e che vorremmo far conoscere a tutti quelli che non hanno ancora incontrato i libri e la lettura.
I libri sono educatori silenziosi.
(Jella Lepman, fondatrice di Ibby; autrice di La strada di Jella, Sinnos, 2009)“Promuovere la lettura dei libri è una leva formidabile per l’innovazione e lo sviluppo economico e sociale del paese.” (dal “Manifesto per la lettura” http://www.forumdellibro.org)